PREMESSA METODOLOGICA
Questo lavoro di ricerca è debitore del
supporto umano e intellettuale che mi ha offerto la rilettura delle
tesi Sul concetto di
storia (1940) di Walter Benjamin. Cercare di spiegare con un linguaggio
accessibile in che modo, uno dei testi più dibattuti e controversi
della cultura mondiale, abbia influenzato questo mio lavoro, non sarà
facile ma ci proverò con impegno e spero di non abusare della
leggerezza.
Walter Benjamin è stato un filosofo,
scrittore, critico letterario e traduttore. L'intellettuale berlinese
di origine ebraica, con un approccio marxista "eretico", nelle tesi
introduce un metodo espositivo della storia applicato al suo lavoro incompiuto Passagen-Werk, in cui il materialismo storico prende al suo servizio la
teologia. Suppongo in attesa che il rapporto possa farsi paritario; egli così si esprime sulla teologia nel primo paragrafo: oggi com'è a tutti noto, è piccola e brutta e tra l'altro non deve lasciarsi vedere.
( Nota: sarebbe interessante approfondire con interviste a personalità
competenti, ma questa non è la sede ma potrebbe diventare un link ) Per
iniziare un paragrafo con queste premesse
apparentemente paradossali è necessaria una citazione adeguata.
Avviso ai non comunisti: Tutto è comune, perfino Dio.
Charles Baudelaire, (61) Il mio cuore messo a nudo
L'estrema
attualità degli studi di Walter Benjamin su di una teoria della
conoscenza che potesse contribuire ad un reale progresso sia spirituale
che materiale dell'umanità, si può tentare di riassumerla in tre aspetti
fondamentali:
- La ferrea volontà di
restare saldamente ancorati ai propri principi più profondi non
pregiudica il superamento di steccati ideologici apparentemente
insormontabili e rafforza gli strumenti d'analisi scientifica e d'azione
culturale.
- Un ruolo primario
dell'intellettuale è quello di ideare e costruire con i mezzi espressivi
più efficaci del proprio tempo delle architetture delle conoscenze che
possano essere immediatamente quantomeno approcciabili da un vasto pubblico contemporaneo.
- Esplicitare
chiaramente strumenti e modalità di costruzione del proprio lavoro,
senza curarsi delgli scontri con le miopie reali, indotte o simulate di
una parte delle comunità scientifiche e culturali.
In questa premessa non mancheranno le sottolineature delle affinità tra la WURBAN PROJECT RESEARCH e alcuni aspetti della metodologia di esposizione storica di Walter Benjamin, ad altri spunti importanti contenuti nelle tesi Sul Concetto di storia si farà riferimento in alcuni paragrafi dello Scenario virtuale.
La capriola dell'angelo
Con
una metafora cinematografica Benjamin ci descrive il punto di vista
dello storico su di un mondo lanciato da un presunto progresso verso il
futuro.
C'è un quadro di Klee che si chiama Angelus Novus. Vi è
rappresentato un
angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha
fisso lo
sguardo. I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta, le ali sono
dispiegate.
L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al
passato. Là dove davanti a noi appare una catena di avvenimenti, egli
vede un'unica
catastrofe, che ammassa incessantemente macerie su macerie e le
scaraventa ai
suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e
riconnettere i frantumi. Ma dal paradiso soffia una bufera, che si è
impigliata
nelle sue ali, ed è così forte che l'angelo non può più chiuderle.
Questa
tempesta lo spinge inarrestabilmente nel futuro, a cui egli volge le
spalle,
mentre cresce verso il cielo il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò
che
chiamiamo il progresso, è questa bufera.
Walter Benjamin, Sul concetto di storia. A cura di Gianfranco Bonola e Michele Ranchetti. Einaudi 1997
La bufera improvvisamente si rafforza.
Vortici e turbolenze trasportano verso il futuro polveri e piccoli
detriti delle macerie, disegnando astratte figure nell'aria. La
visibilità è precaria quando una violenta folata di vento fa
compiere all'angelo una capriola in volo. Nei pochi istanti in cui il
suo sguardo è rivolto al futuro in edificazione, l'angelo ha
l'impressione che i lavori di costruzione, che si intravedevano dietro
il velo polveroso delle figure, ne siano da questi in qualche modo ispirati.
La bufera nelle zone dell'angelo torna ai livelli precedenti, in
cuor suo spera che gli esempi dei giusti del passato siano stati
chiamati a dare con maggior forza il proprio contributo alla
costruzione del futuro.
Parti fondamentali di quello che
chiamo Web 3.0 sono quelle turbolenze di virtualità.
La
strada da fare è ancora tanta, a partire dal rinnovo delle forme
espositive della storia usate nelle scuole europee. La prova che la
questione sia di forma e non di contenuto, ci è data in questi giorni
dalla pubblicazione della ricerca della Freie Universität di Berlino
dal titolo "La tarda vittoria delle dittature?" ( „Später Sieg der
Diktaturen? ). Se c'è un'istituzione scolastica che ha la massima
attenzione per lo studio della storia contemporanea è proprio quella
tedesca, e che una percentuale consistente degli studenti di 15-16 anni
non sappia chi era Hitler e che differenza c'è tra dittatura e
democrazia, è un segnale che deve far riflettere tutti gli europei sulle metodologie d'insegnamento della storia.
Video intermezzo
L'avvoltoio di Luis Buñuel, dal racconto di Franz Kafka
Estrazione degli
oggetti storici
Una volta individuato il
punto di vista, come scegliere
e organizzare gli oggetti storici nel mare delle fonti storiche
divenuto un un oceano sterminato con l'avvento della stampa?
Benjamin elabora il suo
metodo nella biblioteca di Parigi lavorando al suo progetto per una
rappresentazione storica del XIX secolo: “alla base della
storiografia materialistica sta un principio costruttivo. Proprio del
pensiero non è solo il movimento delle idee, ma anche il loro
arresto. Quando il pensiero si arresta d'improvviso in una
costellazione satura di tensioni, le provoca un urto in forza del
quale essa si cristallizza come monade. Il materialista storico si
accosta ad un oggetto storico solo ed esclusivamente allorquando
questo gli si fa incontro come monade” (da Tesi XVII);
ed ancora:
“assumere il principio
del montaggio nella storia. Erigere, insomma, le grandi costruzioni
sulla base di minuscoli elementi ritagliati con nettezza e
precisione. Scoprire anzi, nell'analisi del piccolo momento
particolare il cristallo dell'accadere totale”. (N 2,6 da Passagen
Werk).
In questa sede più che
disperdermi in speculazioni filosofiche sul metodo di Benjamin
proverò a gettare le basi, una sorta di sceneggiatura in divenire,
per la costruzione di un esempio di costellazione. Nella sua forma
finale sarà rappresentata da un ipermedia costituito da: fonti
storiche e contemporanee, riflessioni, micro racconti e brevi video
di montaggio.
Assumiamo come monade una
citazione di propaganda di
Karl Marx del 1870 espressa in una fase storica che stava per
dar vita ad una crisi economica internazionale che anticipava molti
aspetti della globalizzazione contemporanea. Vediamo, dicendola con
Benjamin, se conduce in una situazione critica il presente.
Costellazione work in
progress
“in
contrapposizione con la vecchia società, con le sue misure
economiche e col suo delirio politico, sta per sorgere una società
nuova, la cui legge internazionale sarà la pace, perché la sua
legge nazionale sarà dappertutto la stessa, il lavoro.” Karl Marx
Le dinamiche con cui il capitalismo è capace di mascherare attività
economiche di carattere predatorio e il perpetuarsi di antiche forme
di potere, e l'inerzia degli Stati nel favorire i potentati: sono
visibili a macchie di leopardo più o meno fitte, sia nei Paesi
avanzati che in quelli in via di sviluppo.
Il lavoro contemporaneo nei paesi sviluppati, a differenza di quello
ottocentesco, crea un notevole circuito di risorse economiche che va
dai consumi ai contributi pensionistici, dal risparmio alle tasse.
Inoltre grazie all'apporto delle nuove tecnologie, studenti,
lavoratori e pensionati hanno una mole di competenze attuali e
potenziali che non ha precedenti nella storia dell'umanità.
Le proteste contro crisi la economica mondiale, con diverse forme di
“indignazione”, vedono protagonisti diversi gruppi di persone:
partiti politici, disoccupati, studenti, operai, agricoltori,
artigiani, piccole e medie imprese e varie categorie professionali.
Più
delle manifestazioni contro silenti interlocutori, si rafforzano, in
una sempre più larga parte dei cittadini, le convinzioni che sia
necessario costruire un rete socio economica di sviluppo sostenibile
in grado di offrire una concorrenza significativa al capitalismo
finanziario, in modo da arginare gli effetti delle speculazioni più
cruente. Diverse tendenze politiche costruttive
sostengono e praticano che prima di individuare nemici e pretendere
che banche, multinazionali ecc. si trasformino in enti benefici,
cercano di costruire attività economiche e sociali basate sulle
risorse che possono essere messe in circolo dai cittadini e dai
territori.
Ora che gli effetti più feroci delle crisi speculative si fanno
sentire anche nelle ricche società occidentali è difficile per
molti continuare a pensare che le drammatiche criticità che hanno
attanagliato negli ultimi decenni i paesi in via di sviluppo era
causate da fatalità o da minore scaltrezza di alcuni rispetto ad
altri. Anche se in Grecia e non solo, con un maledetto vecchio
trucco, si sta riuscendo a scaricare sugli stranieri le colpe
di un numero di chiusure di aziende locali di gran lunga superiore
a quello delle concorrenti affiliate a vario titolo con
multinazionali, potentati locali o criminalità organizzata.
Due linee d'indirizzo basilari per lo sviluppo sostenibile sono
ormai parti integranti della propaganda di quasi tutti i partiti
politici (ma nella pratica?), dopo che non a caso hanno cominciato a
consolidarsi anche economicamente nelle socialdemocrazie più
avanzate del nord Europa:
l'adozione di strategie di consumo orientate verso prodotti
eco-sostenibili ed imprese “etiche”.
il perseguimento di una radicale trasparenza partecipata alle
politiche di gestione e d'indirizzo dei fondi pubblici.
Un
mistero dello sviluppo delle società avanzate
dell'Occidente, dopo la fine dell'alibi della guerra fredda, è
l'assenza ventennale dal dibattito politico, economico e sociale
della ricerca di nuove forme di organizzazione del lavoro e delle
produzioni che consentano di ritagliare e organizzare tempi e spazi
nella nella vita dei lavoratori per “attività collaterali”
di fondamentale importanza per un reale sviluppo sociale ed
economico:
contribuire alle politiche di un Welfare allargato ai beni comuni
favorire la mobilità sociale con la formazione continua
arricchirsi spiritualmente partecipando anche attivamente alla vita
culturale
aderire a nuove forme di scambio interculturale.
Nonostante
le differenziate e diffuse forme di disagio sociale delle società
occidentali siano causate da circostanze socio-ambientali, non si è
cercato di fornire la possibilità ai cittadini di poter variare per
brevi o lunghi periodi la propria esistenza continuando comunque ad
essere inseriti in vario modo nelle attività socio-produttive. Si è
praticamente negato, non offrendo opportunità ed infrastrutture, di
poter scegliere un mix esistenziale, a seconda delle diverse indoli
o temporanee contingenze, tra una vita prevalentemente sedentaria o
prevalentemente nomade.
Favorire
la circolazione di persone, esperienze e conoscenze e incentivando
lo scambio di servizi tra individui e tra società, oltre che essere
una valida risposta a molte forme di degrado sociale, può dare
nuovi slanci creativi alle politiche di gestione e fruizione
dell'ambiente urbano e dei patrimoni storici, artistici e
paesaggistici.
In
questi ultimi anni, variegate reti di cittadini grazie alle nuove
tecnologie, stanno sperimentando nuove forme socio-economiche che
vanno dalla banche etiche e del tempo, alle condivisioni d'uso di
beni spesso inutilmente personali, dalle riduzioni degli sprechi
energetici ed alimentari, allo scambio di beni e servizi, etc.. Nel
frattempo, i partiti politici sono impegnati con tutte le loro forze
in campo per giustificare o occultare il continuo esborso di
capitali pubblici a favore dei responsabili a vario modo delle
crisi, mentre le imprese continuano a chiudere ed il Welfare è a
serio rischio.
E'
in Europa dove sono compresenti diverse culture e diverse tradizioni
socio-economiche che si gioca una partita fondamentale per
l'affermazione di nuove strategie di sviluppo sostenibile.
In
un periodo di terrore socio economico, è compito della Politica
europea riportare il dibattito su due temi irrinunciabili della
nostra civiltà comune post seconda guerra mondiale: i nostri
modelli sociali non devono fare a meno di un Welfare universale; le
parti migliori delle identità locali, nazionali e sovra-nazionali
si rafforzano e si adattano ai tempi nuovi anche con l'integrazione
delle altre culture in un corpus di valori civici ed economici
condivisi.
Il
recupero d'autorevolezza della Politica ha costi in coraggio umano
ed intellettivo e non economici. L'Europa approfittando
della crisi deve elaborare diverse formule che consentano di
garantire il Welfare risparmiando dove possibile con le
ottimizzazioni dei servizi e le integrazioni delle “attività
collaterali”
con le attività produttive. Le necessità di risparmio contingenti
renderebbero tali formule applicabili gradualmente anche nei Paesi
in via di sviluppo, consentendo alle varie Comunità di cittadini
che oggi si autodefiniscono progredite di guadagnarsi un'autentica
autorevolezza culturale e politica.
La
costruzione delle basi per un nuovo Patto Sociale Europeo adeguato
all'era digitale richiede nuove forme di strutturazione del
dibattito pubblico. Sarà compito della Politica con la
collaborazione delle proprie aderenze
(accademici, intellettuali, centri studi politico-sindacali,
Fondazioni, ecc.), rendere accessibili per gradi, a seconda delle
diverse competenze iniziali dei cittadini, le complessità delle
tematiche e degli aspetti pratici da affrontare.
Parallelamente
devono essere ideate almeno due nuove tipologie di strumenti a
supporto delle attività socio-economiche che siano applicabili
nelle diverse realtà europee: infrastrutture informatiche che
facilitino la circolazione e le aggregazioni di competenze
individuali e collettive; nuovi strumenti finanziari per i piccoli
risparmiatori legati all'economia reale.
Ma
fondamentale è il risveglio responsabile della maggioranza della
società civile europea; dopo l'ubriacatura per la caduta del muro
di Berlino ha assistito come ad un reality a dieci anni di guerra in
ex-Jugoslavia, ed ora con una crisi che mette a repentaglio diritti
e l'identità stessa di un intero continente, sembra barricata in
casa per sfuggire al contagio della Peste.
La
tendenza consolidata di questi ultimi decenni all'impoverimento
delle classi medio-basse, rende la generazione contemporanea, forse
per molto tempo, l'ultima che può dar vita ad un cambiamento
pacifico indirizzando le conoscenze e i frutti del proprio lavoro
verso forme alternative di contratto sociale.
Starà
poi ai potenti scegliere di contare in un mondo di cittadini più
responsabili o in un'economia di guerra per l'acqua e la terra, il
cui film, dai trailer visibili in molte parti del mondo, è arrivato
ad uno stato di produzione avanzato.
Grazie
all'apporto delle nuove tecnologie sono caduti gli alibi del
controllo
sociale
per la conservazione di più o meno occulti equilibri, d'altronde a
forza di tener
buona
la gente onesta si è mandato quasi a picco il pianeta.
Molte
delle attuali contrapposizioni politico-sociali sono ormai
stucchevoli di fronte alle realtà che abbiamo di fronte, bisogna
uscirne per evitare di fare la fine dell'uomo e dell'avvoltoio.
Qual'è
il ruolo dell'Arte, i cui misteri non temono trasparenze, in
questo Tempo?
Modalità di
composizione
In
questa prima fase si raccoglieranno gli elementi per il completamento
e la realizzazione ipermediale della costellazione.
Contemporaneamente saranno scelti gli elementi necessari alla
costruzione dello scenario virtuale, se individuati come monadi
inscritte nella costellazione. Una volta raggiunto un quadro più
delineato si valuterà l'eventualità di un completamento collettivo
in rete.
La
costellazione è fondamentale per immaginare lo scenario futuro sul
quale iniziare a progettare un'applicazione Web 3.0, ed è
determinante per la taratura degli strumenti di ricerca nei diversi
ambiti del giornalismo, della formazione, dell'arte e dell'economia.
Strumenti di ricerca
I
primi tre strumenti di ricerca sono dei tentavi di forzare il Web 2.0
integrando la rete in pratiche laboratoriali e in nuove forme di
organizzazione dei contenuti. Le attività di produzione e di ricerca
si svolgeranno in tre ambiti che ho precedentemente frequentato.
Wurban Project
Educational
Inizierà
con l'implementazione di una metodologia per l'insegnamento delle
basi di programmazione informatica orientata al parallelo utilizzo e
perfezionamento di un software di gestione degli elaborati scolastici
degli studenti medi; per poi proseguire con la progettazione di un
software per la gestione dei percorsi formativi universitari e
professionali.
Wurban Project Art
Proporrà
documentazioni dei lavori di artisti contemporanei con
approfondimenti sul ruolo dell'immaginazione nel nostro tempo e sui
rapporti che si possono avere tra le pratiche artistiche e le nuove
forme di organizzazioni socio-economiche. Saranno introdotte le prime
componenti, che riguardano l'arte, dell'applicazione Web 3.0.
Wurban Project Inquiry
Si
occuperà di approfondire, quando necessario, alcune tematiche
toccate dagli altri strumenti di ricerca. Il ruolo principale sarà
quello ideare e articolare forme di dibattito pubblico che
promuovano la progettazione e la costruzione collettiva di nuove
tipologie di infrastrutture sociali.
A
differenza dei tre strumenti precedenti che allo stato attuale sono
singolarmente più adatti ad essere sviluppati e consolidati
all'estero prima di poter avere adeguata efficacia anche in Italia,
il quarto strumento di ricerca, il più potente perché può
contenerli tutti, è immaginato per essere sviluppato in Italia ed
aperto, anzi spalancato, al contributo estero. Il limite di Wurban
Project Economy è che al momento può essere affidato solo alla
forza di una lettera.
E c'è
chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra.
Lucio
Dalla, L'anno che verrà
Caro
Adriano,
in
questi mesi, da RockEconomy, ho assistito alle povertà del dibattito
culturale pubblico di fronte alla tua dichiarata disponibilità di
contribuire alla ricerca di nuove soluzioni ai problemi contemporanei
che si basi sull'alleanza tra gli Artisti e lo Spirito popolare. Per
iniziare a ricostruire il nostro patrimonio comune con modalità che
siano degne delle migliori tradizioni, ed abbattere architetture
fisiche e socio-economiche disumane.
Osare
prendere a calci nel sedere un mostro antichissimo, ormai quasi del
tutto mummificato, ma mai potente come in questi tempi, che con i
suoi tentacoli vampireschi si nutre del sangue dei vessati e delle
anime dei vessatori. E per di più farlo in Italia, dove le sue
membra sono più insidiose, sottili come i fili di un puparo. Dove
spontanei ormai, sono più i ghigni dei sorrisi, ma questo dipende
anche dallo star troppo, come disse il poeta, a
rendicontar l'altrui pelurie, ed
è forse un'altra storia.
L'impresa
non è impossibile se si riesce ad integrare organicamente le
ricostruzioni con le pratiche artistiche, ottenendo un arricchimento
qualitativo sia delle opere d'Arte che degli interventi
ricostruttivi, creando inoltre forme d'Arte che siano indissolubili
da nuove pratiche sociali.
Se
dipendesse da me inizierei la ricostruzione da un simbolo della
dilagante, inconcepibile sciatteria internazionale dei nostri italici
tempi, innaturale
conseguenza delle illegalità diffuse. Ripartire da una tragedia alla
quale non si può rimediare, per ricercare gli strumenti che possono
supportare lo Spirito di Cambiamento. Ricostruirei una Casa dello
Studente Altra. Progettata per poter essere inserita attivamente nei
processi di ricostruzione. Ripartire offrendo supporto esterno alla
formazione, praticando nuove idee per il futuro.
Il
filo rosso che collega alcuni esempi caratterizzanti la filosofia
costitutiva della Casa:
motivazioni
dei contributi degli artisti
attività
da svolgere durante il cantiere
modalità
di partecipazione degli studenti alla gestione ed alle attività
collaterali (rapporti con le comunità territoriali, mensa, eventi
culturali, laboratori, ecc.)
criteri
di connessione tra diversi percorsi disciplinari degli studenti per
partecipare a progetti comuni
strumenti
finanziari
tocca
anche molte delle tematiche nevralgiche del nostro Tempo.
Wurban
Project Economy
vuole contribuire alla strutturazione di un solido e comprensibile
dibattito pubblico tramite la ricerca di nuove forme espressive,
capaci di rappresentarne la costruzione e l'evoluzione mediante
architetture digitali e fisiche. Iniziando a gettare le fondamenta
sulle basi dei dialoghi con chi ha le competenze impresse nell'animo
e nelle carni; non potrei che iniziare da te. Vediamo se si comincia
a togliere qualche sacco di sabbia dalla visuale sulla nuova
Frontiera.
Ciao, Valerio