Mi
interrogo...
Mi
chiedo quale sia il modo migliore per conciliare gli studi con forme
di lavoro collaborativo, iniziando dal percorso più lungo e
difficile, quello per il risanamento delle ferite dovute a guerre e
persecuzioni. Là dove il compito appare impossibile senza il
contributo costruttivo del dialogo inter-religioso.
Mi
chiedo in che modo si possa raggiungere uno sguardo inclusivo,
partendo da temi e narrazioni apparentemente semplici legati a porti,
oasi, ecc.
Da
un lato, provare a supportare il recupero di tradizioni orali
affossate nell'oblio dai conflitti; e contemporaneamente ricercare,
nella prospettiva delle infrastrutture del dialogo emergenziali, cosa
inizialmente possa unire le organizzazioni di volontariato medico.
Dall'altro
lato, provare a supportare varianti di cartelloni scolastici che
tentano, anche, di superare gli “steccati culturali” italiani e
iniziare ad aprire un canale verso il nord Europa partendo dalla
prospettiva delle infrastrutture del dialogo assistenziali e della
metodologia informatica di Wurban
Project Educational.
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